Dojo

Il dojo è il luogo ove ci si allena. In giapponese vuol dire “luogo per la ricerca della VIA“; in sanscrito prende il nome di “Bodhi Manda” che significa “luogo di saggezza”. Il connubio dei due significati riporta alla mente l’idea del Tempio e l’atteggiamento silenzioso e rispettoso di chi vi accede.
L’atmosfera deve essere calma e serena ed il silenzio totale, salvo per i rumori propri della pratica. L’accesso al dojo è riservato a chi vuol praticare, quando è già rivestito con il costume adatto:

  • I curiosi e coloro che vogliono trovare gli amici, sono pregati di attendere fuori badando di non essere di disturbo;
  • Chi è sinceramente interessato ad assistere alla pratica, potrà farlo mantenendo il più rispettoso silenzio.

Se entrate a far parte della nostra comunità, accettatene le regole seguendo con buona volontà gli insegnamenti e rispettando la gerarchia dei gradi.

REGOLE DEL DOJO
Le regole tradizionali che devono essere ASSOLUTAMENTE rispettate e l’atteggiamento mentale che vi è suggerito non sono delle mortificazioni imposte al praticante, ma formano un’etica che favorisce il lavoro collettivo ed il progresso individuale.
L’essenza del Karate non si esaurisce nel mero gesto tecnico, ma costituisce un bagaglio culturale (concentrazione e tecniche respiratorie, cognizioni d’anatomia, fisiologia, rianimazione, storia, filosofia) senza il quale significherebbe svilire l’
Arte per ricondurla ad una semplice ripetizione di tecniche con preminente e insofferente impegno muscolare.

  1. Non vi assentate dalle lezioni, rispettate gli orari e non chiedete di allenarvi se la vostra lezione è già iniziata. Se pensate di non riuscire a portare a termine la lezione non allenatevi, ma non chiedete di terminare prima che essa sia finita. Non esiste un solo motivo per il quale sia possibile iniziare la lezione in ritardo o terminarla in anticipo.
  2. Dovete essere puliti nel corpo e nel costume, indossare unicamente il Karategi (solo alle donne è consentito indossare una maglietta accollata di cotone bianco). E’ vietato l’uso di monili e d’ogni tipo d’ornamento. e’ obbligatorio mantenere molto corte le unghie delle mani e dei piedi e non mostrarsi mai a torso nudo.
  3. Nel dojo abbandonate le considerazioni di fama e di ricchezza; dimenticate i pregiudizi di classe, di razza, di politica, di religione e di sesso, non pensate alla teoria delle cose e ignorate tutto ciò che vi è intorno, concentrando la vostra mente ed i pensieri su quanto fate e su quanto vedete fare. Non vi distraete, non contribuite a distrarre gli altri.
  4. Entrando nel dojo avvicinatevi al tatami per disporre le calzature (possibilmente “zoori”) ordinatamente al margine esterno con le punte rivolte verso l’uscita; non salite e non scendete dal tatami senza avere chiesto ed ottenuto il permesso dal Maestro (in sua assenza dal compagno Sempai che indossa la cintura superiore) ad avere correttamente eseguito il rituale del saluto, entrate sul tatami col piede sinistro (si esce con il destro) e iniziate gli esercizi guidati di riscaldamento.
  5. Non interrompere nè disturbare la lezione per alcun motivo. Seppure vi cascasse la cintura, si allentasse il pantalone, o andasse via la luce, continuate ad allenarvi senza minimamente esitare. Se avete bisogno di chiarimenti, aspettate che la lezione sia in un momento di pausa e, solo dopo aver chiesto il permesso di parlare, ponete la domanda che deve essere chiara e concisa. Non interrompere il Maestro durante la sua risposta e non date seguito ad una seconda domanda.